Origine di Stintino
Stintino ha una precisa data di fondazione: 14 Agosto del 1885; l’origine del borgo è dovuta alla decisione del Governo regio italiano di istituire sull’Isola dell’Asinara una stazione sanitaria marittima di quarantena e una colonia penale agricola. L’isola dell’Asinara era all’epoca abitata da famiglie di pastori sardi e di pescatori, alcuni di origine ligure, che furono deportati forzatamente dall’isola verso la terraferma: solo 45 di queste famiglie, dopo una serie di trattative, decisero di fondare un nuovo insediamento in una lunga striscia di terra caratterizzata da due profonde insenature conosciuta come ”Isthintini’‘ ( che significa budello o intestino) non molto distante dall’ antico stabilimento della Tonnara Saline, presso il quale gli stessi trovarono ospitalità e impiego in attesa che venissero realizzate le prime case. Nasce così Stintino, costruito secondo un preciso piano regolatore che divise ordinatamente l’abitato in una stretta penisola fra i due bracci di mare, Porto Minori e Porto Mannu.
La principale fonte economica del nuovo insediamento fu la pesca: per gli stintinesi il mare era il “modus vivendi”, la tonnara e la pesca regolavano la vita di questo piccolo borgo, ogni stagione era accompagnata da riti e abitudini. Nel 1904 venne fondata la Cooperativa Pescatori di Stintino, ad oggi la più antica cooperativa in Italia nel settore della pesca. Nonostante Stintino sia oggi una rinomata località turistica conosciuta sia per la natura incontaminata e per le sue spiagge dalle acque cristalline, come la famosa spiaggia de La Pelosa, mantiene ancora viva la sua identità marinara.
Archeologia del territorio
Il territorio di Stintino era abitato fin dalla preistoria: la più antica testimonianza risale al Neolitico Recente e si riferisce ad un ipogeo funerario a domus de janas di tipo pluricellulare, conosciuto localmente col nome di Tana di Lu Mazzoni (tana della volpe). Durante il bronzo medio venne riutilizzato e modificato con l’aggiunta di un’esedra e della stele centinata tipica delle tombe dei giganti di età nuragica: questo monumento prende il nome di domus a prospetto architettonico. Gli scavi del sito, condotti nel 1974 dall’archeologa Editta Castaldi testimoniano il riutilizzo della sepoltura fino alla tarda età romana. Nel territorio sono stati recentemente censiti ben 6 siti nuragici, tra questi il meglio conservato è il nuraghe monotorre di Unia che prende il nome dall’omonima località ed è situato a circa 45 metri di quota s.l.m. all’interno di un terreno privato. Nell’agro di Pozzo San Nicola è presente anche il sito di Casteddu che comprende un nuraghe di tipo complesso, con tracce di frequentazione che coprono un ampio arco cronologico fino ad età post-medievale. Il sito è recentemente oggetto di ricerche grazie ad un accordo di collaborazione siglato nel 2024 tra il Comune di Stintino, la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le provincie di Sassari e Nuoro e il Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione dell’Università di Sassari. Durante l’età romana il territorio fu frequentato ed abitato grazie alla presenza della vicina colonia Iulia di Turris Libisonis (antica Porto Torres) e alle conseguenti rotte commerciali mediterranee all’interno del Golfo dell’Asinara.

Le Torri Costiere
Le torri costiere furono realizzate sotto la dominazione spagnola, soprattutto a partire dal XVI secolo, in seguito all’incremento degli assalti barbareschi nelle coste sarde. La distribuzione delle torri lungo le coste dell’isola non è omogenea, la loro presenza risulta più fitta nelle zone di maggiore importanza strategica. La costruzione delle torri seguiva criteri ben precisi, in quanto dovevano poter comunicare con quelle più vicine, attraverso precisi segnali luminosi. La loro ubicazione, inoltre, veniva scelta in modo da avere la migliore visuale possibile anche verso l’orizzonte, infatti sorgono tutte sui promontori e in posizioni elevate e panoramiche. Nel territorio comunale sono presenti tre torri:
Torre di Capo Falcone

La torre di Capo Falcone venne edificata su uno dei punti più alti della Nurra settentrionale, da cui si può dominare il mare e le coste nord occidentali della Sardegna, tenendo sotto controllo tutta la costa. Inoltre dalla torre di Capo Falcone era possibile comunicare con le torri dell’Asinara (Trabuccato, Castellaccio), di Stintino (La Pelosa, Le Saline) e della costa sino a Castelsardo.
Torre della Pelosa

Altrettanto importante per il controllo delle navi nello stretto che collega il ”mare di fuori” e il golfo dell’Asinara era la torre della Pelosa che sorge sull’omonimo scoglio di fronte alla spiaggia de ”La Pelosa”.
Torre delle Saline

La torre delle Saline oltre alle funzioni di avvistamento e controllo del territorio dalla quale si possono avvistare le torri di Porto Torres, Falcone e Trabuccato, era organizzata anche per la difesa e custodia delle antiche saline e della tonnara.

La Tonnara Saline
La storia di Stintino e della Tonnara Saline sono indissolubilmente legate tra di loro, la presenza della tonnara nelle vicinanze degli ”Isthintini”, fu probabilmente una delle ragioni più importanti che spinse la popolazione a costruire il loro paese vicino alle zone dove poter vivere e lavorare.
La storia della Tonnara Saline è una storia antica, la sua fondazione probabilmente risale alla fine del 1500 quando furono installate le prime tonnare in Sardegna ad opera del mercante Pietro Porta, il quale chiese al re Filippo II il permesso di installare questi strumenti di cattura del tonno. I primi dati relativi alla Tonnara Saline risalgono ad un documento del 1602 conservato nell’Archivio della Corona di Aragona di Barcellona.

La tonnara nel corso del tempo fu data in concessione diversi commercianti, ma sicuramente una delle tappe più importanti della sua storia fu il 1654 quando il nobile Gerolamo Vivaldi acquistò la Tonnara. La famiglia Vivaldi diede in affitto la Tonnara a diversi imprenditori fino al 1868, quando le famiglie Anfossi Pretto e Biggio presero in concessione la Tonnara e successivamente l’acquistarono. Dal 1900 al 1949 la Tonnara Saline fu diretta da Antonio Penco a cui succedette il nipote Italo Penco fino al 1969. Nel 1969 la Tonnara fu nuovamente ripristinata ad opera di una società che comprendeva oltre la famiglia Anfossi anche l’avvocato Salvatore Greco. La storia della Tonnara si conclude nel 1973 quando questa cessò la sua attività definitivamente e le strutture murarie furono vendute per risanare i debiti delle ultime infruttuose stagioni di pesca.
IL MUT - Museo della Tonnara
Il Museo della Tonnara di Stintino racconta di un tempo che non c’è più. Narra di banchi di pesci che seguono le correnti del Mediterraneo, di ciurme di mare che ne attendono l’arrivo, e di un sistema di reti che ne intercetta il passaggio. Descrive il tradizionale metodo di pesca del tonno, praticato nel Golfo dell’Asinara fino al secolo scorso. Tratteggia le vite degli uomini che hanno pescato e lavorato il tonno con fatica e tenacia. Racchiude l’identità di un paese intero, Stintino, la cui storia è strettamente legata a quella della Tonnara Saline. Perpetua, oggi, la memoria, degli uomini e del mare.
Il fruitore sarà condotto in un viaggio multimediale, un percorso audiovisivo e musicale, di grande suggestione. Una serie di video, con voce narrante in italiano e sottotitoli in inglese, ricostruiscono le vicende della Tonnara Saline, la storia Stintino e dell’isola dell’Asinara. Immagini d’epoca, cariche di fascino e ritualità, scorrono negli schermi, alternandosi a testimonianze intense e appassionate.
In esposizione gli attrezzi in uso nella tonnara, la documentazione della stessa, i diari, vecchi articoli di giornale, gli abiti usati durante la mattanza, le riproduzioni delle barche e della tonnara. Fanno parte dell’allestimento, inoltre, alcune opere selezionate di artisti sardi che hanno dipinto la vita della tonnara, da Stanis Dessy ad Ausonio Tanda, da Nani Tedeschi ad Angelo Maggi.

Il Museo della Tonnara di Stintino intende custodire la memoria e preservare l’identità collettiva. Ma vuole essere anche uno spazio aperto, in costante dialogo con la comunità di riferimento e trasmettere ai turisti di passaggio nel nord Sardegna i valori culturali del territorio.
Ad occuparsi della promozione e della valorizzazione del MUT, su incarico del Comune di Stintino, è il Centro Studi sulla Civiltà del Mare e per la valorizzazione del Golfo e del Parco dell’Asinara, associazione attiva a Stintino dal 1997.
Il Mut è socio dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei, dell’Associazione Musei Marittimi del Mediterraneo e di Simbea, Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici.
Il Museo della Tonnara di Stintino è su Facebook – Museo della Tonnara di Stintino – e su Instagram @mut_stintino
Link di riferimento https://www.mutstintino.com/
Indirizzo: Via Lepanto SNC
Telefono: 079 523347
Cellulare: +39 345 9378432
COSTO BIGLIETTO
- 5 euro intero
- 2,50 euro ridotto (si applica per ragazzi dai 16 ai 25 anni, over 65, gruppi organizzati superiori alle 10 persone, a chi versa la tassa di soggiorno nel Comune di Stintino esibendo la ricevuta del pagamento)
- Gratuito: diversamente abili, guide turistiche, insegnanti ed accompagnatori solo nell’esercizio della propria professione.
- Supplemento visita guidata: 3 euro per gruppi inferiori alle 6 persone, 2 euro per gruppi superiori alle 6 persone (necessaria prenotazione).
Orari
Aperto solo su prenotazione per gruppi di almeno 6 persone
Per prenotare la vostra visita, inviate una mail a: mut.stintino@gmail.com
Per ulteriori informazioni, aperture straordinarie ed eventi chiamare al numero +39 345 9378432
dal martedì alla domenica:
- dalle ore 11:00 alle ore 13:00
- dalle ore 15:00 alle ore 19:00
dal martedì alla domenica:
- dalle ore 11:00 alle ore 13:00
- dalle ore 17:00 alle ore 21:00
dal martedì alla domenica:
dalle ore 18:00 alle ore 23:00
il giovedì anche dalle ore 11:00 alle ore 13:00
dal martedì alla domenica:
dalle ore 11:00 alle ore 13:00
dalle ore 16:00 alle ore 20:00
dal martedì alla domenica:
dalle ore 11:00 alle ore 13:00
dalle ore 15:00 alle ore 19:00
dal venerdì alla domenica:
dalle ore 11:00 alle ore 13:00
dalle ore 15:00 alle ore 19:00
Per prenotare la vostra visita, inviate una mail a: mut.stintino@gmail.com
Per ulteriori informazioni, aperture straordinarie ed eventi chiamare al numero +39 345 9378432
Accessibilità: Totale
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